<p class="MsoNormal"><i>paulātim</i>: la penultima sillaba è lunga (<i>lā</i>), quindi l’accento si colloca in questa sede. La pronuncia corretta è dunque <i>paulátim</i>.<o:p></o:p></p>
Reply
Andrea Arrighini
June 7, 2020
<p class="MsoNormal"><b><u>Correzione.</u></b> Al v. 631 <i>congemuit</i> e <i>traxit</i> non sono da interpretare come perfetti gnomici. Il tempo perfetto dipende qui dalla precedente congiunzione <i>donec</i> (v. 630) e i vv. 630-631 possono essere tradotti letteralmente in questo modo: “finché (l’orno), vinto a poco a poco dai colpi (<i>volneribus</i>), ha emesso l’ultimo gemito (<i>supremum congemuit</i>) e, divelto (<i>avolsa</i>), è caduto rovinosamente (<i>traxit ruinam</i>) sui gioghi”. Una volta giustificata la presenza del tempo perfetto, nella traduzione definitiva possiamo rendere <i>congemuit</i> e <i>traxit</i> al presente, comunque accettabile in italiano.<o:p></o:p></p>
questa sede. La pronuncia corretta è dunque <i>paulátim</i>.<o:p></o:p></p>
sono da interpretare come perfetti gnomici. Il tempo perfetto dipende qui dalla
precedente congiunzione <i>donec</i> (v. 630)
e i vv. 630-631 possono essere tradotti letteralmente in questo modo: “finché (l’orno),
vinto a poco a poco dai colpi (<i>volneribus</i>),
ha emesso l’ultimo gemito (<i>supremum
congemuit</i>) e, divelto (<i>avolsa</i>), è
caduto rovinosamente (<i>traxit ruinam</i>)
sui gioghi”. Una volta giustificata la presenza del tempo perfetto, nella
traduzione definitiva possiamo rendere <i>congemuit</i>
e <i>traxit</i> al presente, comunque
accettabile in italiano.<o:p></o:p></p>